Conoscere lo stato del proprio benessere, cancellare le abitudini sbagliate, avere una nuova consapevolezza di sé, rinnovarsi con percorsi mirati e scegliere la miglior strategia per il benessere.
Il sonno è un’attività fisiologica naturale necessaria della quale non sono ancora compresi diversi aspetti: tuttavia, appare chiaro che abbia attività rigeneranti che interessano il sistema nervoso e di conseguenza l’intero organismo.<g id="0"/> Secondo alcuni studi, dopo 17 ore di veglia, il nostro calo di attenzione è simile a quello causato da un tasso alcolemico nel sangue dello 0,05%. E dopo 24 ore senza dormire, equivale a quella che si verifica con una concentrazione di alcol dello 0,1%. Il senso di stanchezza, la difficoltà a mantenere la concentrazione, alterazioni dell’umore sono tipici effetti della privazione di sonno, i quali possono causare difficoltà importanti nell’esecuzione delle attività quotidiane.<g id="1"/>In aggiunta a queste conseguenze a breve termine, vi sono numerosi effetti a lungo termine che possono compromettere la nostra salute e che vengono spesso sottovalutati. Infatti, la continua privazione di sonno può comportare un aumento del rischio di obesità, di patologie cardiovascolari, ipertensione, Alzheimer, facoltà cognitive.<g id="2"/>Inoltre, non solo la qualità del sonno è importante, ma anche la qualità del riposo ha estrema rilevanza.<g id="3"/> La qualità del sonno è determinata da una corretta alternanza di fasi, caratterizzate da un’attività cerebrale diversificata: questo ritmo è cruciale nel farci sentire riposati al risveglio e sue alterazioni possono compromettere la qualità del nostro stato di veglia.<g id="4"/>Un tema fondamentale da affrontare in correlazione con il sonno è quello delle Apnee Ostruttive del Sonno.
La prima fase prevede la somministrazione del Mini Sleep Questionnaire, un questionario validato che offre in output due scores, uno relativo alla qualità del sonno ed uno alla qualità della veglia.<g id="5"/>
Nella seconda fase invece vengono somministrate otto domande relative al grado di sonnolenza diurna che costituiscono la scala di Epworth. Questo test è stato introdotto nel 1991 dal dottor Murray Johns dell’Epworth Hospital di Melbourne ed è divenuto uno standard mondiale per la valutazione della sonnolenza. Al termine della compilazione del test la persona viene classificata secondo cinque livelli di rischio (basso, medio- basso, medio, medio-alto, alto).
Nel report, al termine del check up vengono forniti gli indici relativi alla qualità del ciclo sonno-veglia e alla sonnolenza diurna. Inoltre vengono dati alcuni consigli per migliorare la qualità del sonno e informazioni su come e quanto il sonno influisca sulla salute.